
IL SERVIZIO SOCIALE
Un pensiero alla professione e alla terra dove è nato il progetto:
appartenere alla comunità professionale, culturale e territoriale
La riflessione inizia da qui. La terra dove è nato il progetto: la Maremma. Quando si parla di Maremma a tutti viene in mente la canzone "Maremma amara", le cui parole sono ormai diventate note e strofe universali. (Dentro c'è la vita, non solo una storia.)
Come rassomigliano questa terra e questo canto alla nostra storia professionale di assistenti sociali!
La Maremma è una terra amara, dura, difficile, dove si andava per lavorare, dove si poteva morire di malaria e da dove non era sicuro fare ritorno. Ma chi sopravviveva si formava un carattere forte e duro.
E così "Maremma amara" è una canzone d'amore per chi ha perso una persona cara e per chi teme che non possa più tornare.
Così la professione tanto amata e tanto dura e difficile, fatta di battaglie, di vittorie e di sconfitte, che ci fa essere vicino ai drammi della vita che ci fa entrare nel cuore della gente. Temi e tremi per il non ritorno, ma, allo stesso tempo ti formi lungo la strada, nelle vita personale e nella vita professionale. Non ci sono certezze se non che tutto si trasforma, cambia e ritorna...
Noi assistenti sociali della Maremma c'eravamo quando la comunità professionale della Toscana si è data un Ordine; iscritti ai primi numeri!
Abbiamo costruito servizi, ne abbiamo inventati di nuovi perché abbiamo saputo leggere il bisogno, quello che i nostri cittadini ci hanno saputo raccontare con le loro percezioni e le loro eloquenti immagini: "le città con le mura fanno gli abitanti con le mura nel cervello", "ogni persona alla deriva noi, gente di mare, l'accogliamo" "noi di Orbetello siamo un po' sciroccati"...
Abbiamo ricoperto i ruoli di coordinatori dei vecchi consorzi e delle vecchie Usl e quello di direttore dei servizi sociali della Asl. Fino arrivare a svolgere ruoli di dirigenza.
Abbiamo creduto sempre all'importanza del nostro ruolo e l'abbiamo saputo valorizzare tra gli alti ed i bassi che questo ha comportato.
Prepotente e selvaggia, bella e povera la nostra terra, aperto e libero il nostro cammino professionale.
